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Cardiologia
Traumi cerebrali e salute del cuore
Un trauma cranico può favorire la comparsa, anche a distanza di molti anni, di patologie non solo neurologiche, come il morbo di Alzheimer o la demenza, ma anche a carico di altri organi e apparati. Numerosi studi hanno dimostrato che individui senza comorbidità preesistenti che subiscono un trauma cranico singolo o, come nel caso dei militari o degli sportivi, ripetuto hanno un rischio significativamente più elevato di andare incontro a malattie cardiovascolari croniche rispetto a soggetti che non hanno subìto eventi di questo genere. Secondo un ampio gruppo di ricercatori americani afferenti a istituti ospedalieri di neurologia, cardiologia e traumatologia, una migliore comprensione del rischio di malattie cardiovascolari dopo un trauma cranico associata allo sviluppo di adeguati programmi di screening potrebbe mitigare la morbilità e la mortalità a lungo termine negli individui sopravvissuti a traumi cranici e migliorare la loro qualità di vita.
Izzy S et al. Long-term risk of cardiovascular disease after traumatic brain injury: screening and prevention. Lancet Neurol 2023;22(10):959-70.
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Farmacologia clinica dei farmaci anticoagulanti
Marco Moia Centro Emofilia e Trombosi - Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano
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Sintomi del basso apparato urinario dopo chirurgia pelvica: fisiopatologia e trattamento
Enrico Finazzi Agrò - Professore Associato; Cattedra di Urologia, Università di Roma “Tor Vergata”; UOSD Servizio di Urologia Funzionale, Policlinico Tor Vergata; IRCCS Ospedale S. Lucia, Roma
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Fisiologia di apprendimento e memoria
Mariano Pedetti - SerT MVT, AUSL2 dell‘Umbria, Marsciano (PG)