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Ginecologia e ostetricia

Papilloma Virus: identificato il DNA del virus anche nel sangue di donne senza tumore


Esistono circa 200 diversi sottotipi di Papilloma Virus (HPV) in grado di infettare l’uomo. Le infezioni da HPV sono tra le più frequenti nella popolazione sessualmente attiva. Il nostro sistema immunitario è in grado di eliminare in modo spontaneo queste infezioni senza conseguenze sulla salute, sebbene alcuni particolari sottotipi di HPV, definiti ad “alto rischio” (hr-HPV), possano causare l’insorgere di tumori come quello della cervice uterina, anali, della cavità orofaringea, dei genitali esterni ma anche in siti distanti dalle sedi muco-cutanee, che sono i siti corporei dove normalmente si riscontra la presenza del virus.

Alcuni studi precedenti, tuttavia, lo hanno individuato anche nel sangue di donne affette da cancro cervicale, una forma di tumore tra le più frequenti a livello globale, specialmente nei Paesi in via di sviluppo, con un’incidenza stimata pari a 528.000 donne nel 2012.

Recentemente, grazie al lavoro di un team tutto italiano, è stato compiuto un importante passo avanti nella ricerca in questo campo, poiché il DNA del papilloma virus è stato individuato anche nel sangue di soggetti con Pap-test positivo ma che non hanno sviluppato cancro cervicale.

Lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica PLOS One e condotto da ricercatori di Microbiologia Clinica del dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università di Milano-Bicocca insieme ai colleghi di ginecologia dell’ospedale San Gerardo (ASST Monza) e della Sezione di Igiene del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell’Università di Sassari, ha coinvolto 120 donne riferite agli ambulatori di Ginecologia dell’ospedale San Gerardo, con una recente diagnosi di Pap-test positivo nello screening per la prevenzione del carcinoma del collo dell’utero. La ricerca del DNA virale associato a 7 tipi di HPV ad “alto rischio” è risultata positiva nel sangue di 41 di queste donne, pari al 34,2%, sebbene nessuna di queste donne fosse affetta da tumore della cervice.

I risultati di questo studio forniscono ulteriori evidenze del fatto che il DNA del HPV possa essere individuato e quantificato anche nei campioni plasmatici di donne che non hanno sviluppato tumore cervicale ma presentano una storia recente di displasia cervicale di basso grado e/o una infezione da HPV a livello genitale. Inoltre questi dati confermano la possibilità che il virus sia persistente e in grado di replicarsi anche in siti anatomici diversi dalla mucosa genitale.

Lo conferma anche la prima Autrice dello studio, la professoressa Clementina Cocuzza, docente di Microbiologia Clinica dell’Università di Milano-Bicocca: “l’importante ruolo dei Papilloma Virus come causa di tumori sia nell’uomo che nella donna rende necessaria una migliore conoscenza della storia naturale di queste infezioni. Questo permetterà di aprire nuovi orizzonti sia per una diagnosi precoce delle infezioni associate a un maggior rischio di sviluppare tumori sia agli interventi di prevenzione, per esempio attraverso il vaccino, importanti sia per le donne sia per gli uomini”.

La ricerca pubblicato su PLOS one segue questa direzione, sebbene il lavoro richieda ulteriori studi longitudinali che possano aiutare a valutare in modo più approfondito dell’individuazione del DNA virale nei campioni di sangue di donne con infezione asintomatica e/o displasia cervicale a uno stadio precoce.







Cocuzza CE, Martinelli M, Sina F, Piana A, Sotgiu G, Dell'Anna T, Musumeci R. Human papillomavirus DNA detection in plasma and cervical samples of women with a recent history of low grade or precancerous cervical dysplasia. PLoS One. 2017 Nov 28;12(11):e0188592.