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Diabetologia
Diabete: l’insulina glargine come ipoglicemizzante è sicura ed efficace
Lo studio ORIGIN, presentato per la prima nel 2012 al congresso dell’American Diabetes Association, aveva dimostrato che un’iniezione giornaliera di insulina glargine, rispetto allo standard di cura, migliorava lo stato metabolico a lungo termine dei pazienti, con un effetto “neutro” sugli outcome di salute cardiovascolare. I soggetti in studio, oltre 12.500, presentavano alterata glicemia a digiuno, ridotta tolleranza al glucosio o diabete tipo 2 e fattori di rischio cardiovascolare.
Prima di questo studio sussisteva il timore che somministrando insulina a pazienti diabetici si potesse verificare un peggioramento delle patologie cardiovascolari. Circolava tuttavia anche l’ipotesi alternativa secondo la quale regolare la glicemia con insulina glargine avrebbe potuto prevenire futuri eventi cardiovascolari.
Lo studio ORIGINALE riporta i dati di follow up a lungo termine dello studio ORIGIN. I primi risultati di ORIGINALE erano stati resi noti al congresso della European Association for the Study of Diabetes nel 2014, e avevano mostrato che nei soggetti non diabetici all’inizio dello studio ORIGIN il trattamento con insulina glargine aveva comportato un minor numero di nuovi casi di malattia rispetto ai pazienti trattati con lo standard di cura. Questo suggeriva che somministrare insulina a pazienti con prediabete potesse rappresentare un fattore protettivo nei confronti dello sviluppo della patologia.
Il lavoro, pubblicato agli inizi del 2016 su Diabetes Care e coordinato dalla McMaster University di Hamilton in Ontario, ha concluso che in oltre 6,5 anni di trattamento (più ulteriori 2,5 anni di osservazione) l’insulina glargine non aveva avuto alcun effetto sugli outcome cardiovascolari e tumorali, mentre aveva influito positivamente sul controllo metabolico dei pazienti. Analogamente, la supplementazione con acidi grassi omega-3 aveva dimostrato invece di non avere alcun effetto sui soggetti in studio.
Per quanto riguarda i tumori i risultati suggeriscono anche che l’effetto neutro dell’insulina esogena osservato in precedenza valga anche per le forme di malattia che potrebbero richiedere più tempo per svilupparsi rispetto alla durata dello studio originale.
I ricercatori hanno infine osservato che l’assenza di qualsiasi effetto a lungo termine della supplementazione di acidi grassi omega-3 sugli outcome cardiovascolari (o su altri out come) e il fatto che gli studi attuali non abbiano rilevato alcun beneficio forniscono ulteriori prove contro il loro impiego di routine.
Nel loro insieme, i risultati di ORIGIN e ORIGINALE sono identici e possono rassicurare pazienti e medici riguardo alla sicurezza a lungo termine e all’efficacia sul controllo glicemico dell’insulina glargine utilizzata come ipoglicemizzante.
ORIGIN Trial Investigators. Cardiovascular and Other Outcomes Postintervention with Insulin Glargine and Omega-3 Fatty Acids (ORIGINALE). Diabetes Care 2015; doi: 10.2337/dc15-1676.
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