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Diabetologia

Dall’America nuove evidenze sul ruolo chiave del cervello nel provocare sovrappeso e obesità


Sulla rivista Cell Metabolism è stato recentemente pubblicato uno studio che ha dimostrato, per il momento sul modello animale, che le cellule immunitarie del cervello, in risposta a una dieta ricca di grassi, sono stimolate in modo da indurre i centri dell’ipotalamo che regolano l’appetito a una maggiore assunzione di cibo.
Secondo evidenze precedenti una determinata regione cerebrale, chiamata ipotalamo medio-basale, contiene gruppi di neuroni il cui compito è far corrispondere assunzione di cibo e dispendio energetico, ma questo delicato equilibrio è messo in crisi da un’elevata assunzione di grassi, con conseguente aumento di peso. Il meccanismo alla base di questo fenomeno non era tuttavia stato chiarito.
Sulla base di questi presupposti, il team di ricercatori dell’Università della California a San Francisco e di Washington a Seattle ha scoperto che i responsabili dell’aumento di peso sono le cellule della microglia cerebrale, la cui popolazione si espande grazie all’apporto di grassi. L’eccesso di grassi porta queste cellule a innescare una risposta infiammatoria che è a sua volta responsabile del mancato buon funzionamento dell’ipotalamo medio-basale. L’infiammazione causa il richiamo dal circolo sanguigno di altre cellule immunitarie che, una volta giunte nell’ipotalamo, si trasformano in cellule della microglia aggravando l’infiammazione e, di riflesso, lo squilibrio fra assunzione di cibo e dispendio energetico, in un circolo vizioso difficile da arrestare.
Nel loro lavoro i ricercatori hanno poi evidenziato come la somministrazione di un farmaco sperimentale era in grado di bloccare l’infiammazione a livello della microglia del cervello in topi di laboratorio, facendoli mangiare il 15% in meno e quindi guadagnare il 20% in meno di peso rispetto alle cavie non trattate e alimentate con la stessa dieta.
Secondo Suneil Koliwad, a capo del gruppo di ricerca, il fatto che la microglia abbia evoluto la capacità di innescare l’aumento dell’appetito e del peso in risposta a una dieta ad alto contenuto di grassi potrebbe avere una spiegazione evolutiva. L’esperto ha infatti dichiarato: “I grassi sono la forma più concentrata di calorie che gli esseri umani del remoto passato potessero consumare. Quando riuscivano a procurarsi un pasto dopo un lungo periodo di digiuno era importante che la microglia ne segnalasse la presenza ai neuroni dell'ipotalamo, affinché questi stimolassero il più possibile l’appetito”.
Nel mondo moderno, in cui i cibi grassi non scarseggiano, questo antico meccanismo è diventato controproducente: l’attivazione cronica della microglia dovuto al continuo consumo di grassi finisce per portare al sovrappeso e all’obesità.
Se il risultato ottenuto dai ricercatori americani verrà confermato anche nell’essere umano diventerà possibile sviluppare nuovi farmaci in grado di contrastare l’obesità.







Valdearcos M et al. Microglial Inflammatory Signaling Orchestrates the Hypothalamic Immune Response to Dietary Excess and Mediates Obesity Susceptibility. Cell Metab. 2017 Jul 5;26(1):185-197.