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Cardiologia

L’allattamento al seno migliora la salute cardiovascolare della mamma


È ormai riconosciuto che l’allattamento al seno rappresenta un gesto naturale che comporta grandi benefici per il bambino, in termini di adeguato apporto nutrizionale ma anche di vantaggi per la salute futura del piccolo. Tuttavia è altresì vero che allattare al seno fa bene anche alla madre: precedenti ricerche avevano suggerito che le donne traessero dall’allattamento benefici per la salute nel breve termine, mentre numerosi studi hanno messo in evidenza gli effetti positivi di questa pratica anche nel lungo termine, in relazione a condizioni come sindrome metabolica, diabete e patologie cardiovascolari.

Un recente studio pubblicato su American Journal of Obstetrics & Gynecology è stato invece il primo a valutare come l’allattamento al seno influenzi i marcatori della salute cardiaca nelle donne giovani e di mezza età circa un decennio dopo aver avuto figli.

In particolare, l’analisi ha preso in esame 678 donne reclutate in oltre 52 cliniche del Michigan tra il 1998 e il 2004, in stato di gravidanza al momento dell’arruolamento. I ricercatori hanno poi suddiviso le donne in tre gruppi: chi non aveva mai allattato al seno il bimbo (157 donne), chi lo aveva allattato al seno per meno di 6 mesi (284 donne) e chi lo aveva allattato per sei mesi o più (133 donne). Sono state poi analizzate separatamente le donne con pressione alta e quelle con pressione normale durante la gravidanza. La loro salute è stata poi valutata tra i 7 e i 15 anni dopo (in media poco più di 11 anni).

Cioè che è emerso è che, rispetto a donne che non avevano mai allattato al seno, le donne con pressione arteriosa normale durante la gravidanza e che allattavano per almeno sei mesi dopo la nascita avevano migliori marcatori di salute cardiovascolare anni dopo. Gli stessi benefici non sono stati osservati nelle donne che avevano la pressione arteriosa elevata durante la gravidanza.
Lo studio ha valutato inoltre i livelli di colesterolo e trigliceridi dei soggetti in studio. In media le donne che allattavano più a lungo erano più anziane, avevano un indice di massa corporea più basso e avevano uno status socio-economico più elevato. Dopo aver adattato questi e altri potenziali fattori confondenti, i ricercatori hanno scoperto che le donne con pressione sanguigna normale durante la gravidanza, che allattavano per sei mesi o più, avevano livelli significativamente più alti di HDL (il colesterolo “buono” spesso associato a un minor rischio di malattia coronarica), trigliceridi più bassi e uno spessore dell’arteria carotidea più sano rispetto a quante non avevano mai allattato al seno.

I ricercatori non hanno invece rilevato alcun beneficio cardiovascolare nelle donne con pressione alta durante la gravidanza. Secondo gli Autori il numero di partecipanti con ipertensione arteriosa durante la gravidanza potrebbe essere stato troppo piccolo per rivelare qualsiasi potenziale beneficio cardiovascolare dell’allattamento al seno in questo gruppo.

I risultati suggeriscono quindi che le donne possono ridurre il rischio di malattie cardiache con l’allattamento al seno per almeno sei mesi per gravidanza. Sebbene i meccanismi fisiologici specifici non siano noti, secondo il dottor Malamo Countouris, Cardiologo presso l’Università di Pittsburgh e Autore principale dello studio, un’ipotesi potrebbe essere che l’allattamento al seno possa aumentare l’espressione di ossitocina, che abbassa la pressione sanguigna, e contrastare alcuni dei cambiamenti metabolici che si verificano durante la gravidanza.

“Lo studio aggiunge l’evidenza che l'allattamento è importante non solo per il bambino, ma anche per la madre”, ha aggiunto il dottor Countouris ,“l’allattamento al seno sembra avere un effetto cardioprotettivo, come evidenziato dal miglioramento del colesterolo e dei marcatori della malattia cardiovascolare subclinica”. Gli Autori hanno affermato che, per meglio chiarire i fattori che contribuiscono al rischio cardiovascolare tra le donne con pressione sanguigna normale e alta durante la gravidanza, siano necessari ulteriori studi che includano più partecipanti o che monitorino le donne per un periodo più lungo.





Countouris M et al. Lactation and Maternal Subclinical Cardiovascular Disease Among Women with and without a History of Hypertensive Disorders of Pregnancy