On Medicine

Anno XV, Numero 3 - settembre 2021

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APPROFONDIMENTI

Attività motorie e stagione fredda: attenzione alle infezioni delle alte vie respiratorie

Redazione On Medicine

Il ritorno alla quotidianità dopo l’intervallo estivo e il miglioramento della situazione epidemiologica si sono accompagnati alla ripresa della pratica sportiva, agonistica e amatoriale, e di attività motorie quali passeggiate e giri in bicicletta.
Con l’avvicinarsi della stagione fredda, la pratica di queste attività pone l’organismo a rischio di infiammazioni e infezioni delle alte vie respiratorie, da tonsilliti, a faringiti, a laringotracheiti, a banali raffreddori che, se sottovalutati, possono evolvere in patologie a carico dei seni paranasali.
Particolarmente predisposti risultano i soggetti che praticano sport all’aria aperta o che, dopo una nuotata in piscina o un’intensa attività fisica al chiuso, si espongono a sbalzi di temperatura senza adottare opportune precauzioni.

Eziologia e patogenesi

La maggior parte delle infezioni delle alte vie respiratorie sono causate da virus; un episodio a eziologia virale può poi trasformarsi in infezione batterica. In alcuni casi di sinusite, tonsillite e laringotracheite, batteri del genere Haemophilus e Streptococcus possono rappresentare la prima causa dell’infezione. I microrganismi penetrano nell’apparato respiratorio attraverso l’inalazione di microgocce (droplets, Fig. 1) e invadono la mucosa causando la distruzione dell’epitelio, con la comparsa di rossore, edema ed essudato.


Figura 1. Modalità di accesso via droplets di agenti patogeni nelle alte vie aeree.


Manifestazioni cliniche e diagnosi

I sintomi iniziali di un comune raffreddore sono rappresentati da scolo e congestione nasale, starnuti e, talvolta, mal di gola; possono essere presenti anche febbre e spossatezza. Se il raffreddore, che si risolve solitamente nel giro di 4-7 giorni, evolve in sinusite, si assiste alla comparsa di una sensazione di pressione e di dolore a livello del naso, della fronte e degli occhi.
La faringite e la tonsillite batterica solitamente esordiscono con febbre, ipertrofia linfonodale e intenso mal di gola. Le tonsille appaiono aumentate di volume, infiammate e spesso ricoperte da secrezioni purulente. La diagnosi di queste forme si avvale della ricerca dei microrganismi responsabili delle infezioni a livello di faringe o di tonsille per mezzo di tamponi orofaringei che consentono di identificare l’agente patogeno (Fig. 2). Un altro esame fondamentale è l’esame del sangue, in particolar modo la valutazione della proteina C reattiva e del titolo antistreptolisinico.
In caso di sinusite, la tomografia computerizzata (TC) fornisce immagini precise per lo studio dei seni paranasali e consente di identificare le forme ricorrenti e croniche.


Figura 2. Piastre Petri con terreni di coltura per evidenziare l’eventuale presenza di batteri in campioni di essudato orofaringeo.


Approccio terapeutico

Le comuni infezioni delle alte vie respiratorie prevedono prima di tutto un approccio sintomatico, che si avvale del ricorso a lavaggi nasali per favorire il drenaggio delle secrezioni che ristagnano sulla mucosa e prevenirne l’accumulo a livello di seni, nasofaringe e orecchio. In caso di infezione batterica, può rendersi necessario ricorrere a una terapia antibiotica mirata.

Note di prevenzione e consigli di gestione della pratica sportiva

Non esiste uno specifico accorgimento che consenta di prevenire efficacemente le infezioni delle alte vie respiratorie durante l’attività fisica nel periodo invernale. È però possibile limitarne la frequenza e, soprattutto, evitarne la trasmissione da individuo a individuo; a questo scopo, è indispensabile adottare le norme anti COVID previste negli impianti sportivi. L’uso di indumenti tecnici, atti a proteggere dalle basse temperature senza ostacolare i movimenti e la traspirazione, e una adeguata protezione della testa e delle mani (Fig. 3) consentiranno di ridurre il rischio di ricadute o di nuovi episodi infiammatori e/o infettivi alle alte vie respiratorie.


Figura 3. Per praticare attività fisica in inverno è indispensabile indossare l’abbigliamento adatto.


Dopo la guarigione dalla patologia, sarà possibile riprendere l’attività svolta con l’accortezza di prestare particolare attenzione alla propria tolleranza allo sforzo e ricominciare gradualmente, per concedere all’organismo i giorni necessari per conseguire un pieno recupero.

Bibliografia di riferimento

Ronsen O. Prevention and management of respiratory tract infections in athletes. New Stud Athl 2005;20:49-56.