APPROFONDIMENTI
Bilanci di salute interattivi: il Progetto TANDEM
L. Venturelli, M.M. Capasso, M.G. Cornelli
È esperienza quotidiana che durante la visita pediatrica il genitore ponga diversi quesiti sullo sviluppo comportamentale e dell’apprendimento del proprio bambino: dai capricci, all’instabilità, alle difficoltà di linguaggio, di attenzione, di apprendimento e di interazione; poter interloquire con il genitore in modo che il bambino possa essere coinvolto nel percorso di riflessione può rientrare nel bilancio di salute interattivo, in quanto è il pediatra che coinvolge il genitore per mezzo di una Guida interattiva e condivisibile.
Il Progetto TANDEM (Figura 1) propone ai genitori in un’unica Guida (Box 1), utilizzabile da loro stessi nella quotidianità, gli aspetti dello sviluppo del linguaggio e psicomotorio, in modo integrato, per il bambino dai 3 mesi ai 6 anni, articolati in 14 fasi. Scopo principale (Figura 2) è che il genitore possa cogliere l’importanza di facilitare il bambino ad integrare subito le proprie potenzialità attraverso l’uso delle competenze che spesso vengono involontariamente non considerate utili.
Percorso-crescita del bambino e della sua famiglia: sviluppo sociale, emotivo, cognitivo, linguistico, motorio
Il pediatra è il medico che segue il bambino e la sua famiglia per far sì che cresca sano e felice in un mondo possibilmente attento e sensibile all’ambiente e alla prevenzione. Proprio in questo contesto le schede-guida inserite nel libro “Il bambino nella sua famiglia. Guida pratica per genitori”, pubblicato da Sintesi InfoMedica sotto l'egida della SIPPS, si pongono come elemento di aiuto ad una genitorialità consapevole e matura, finalizzata a seguire il bambino nel suo sviluppo e da trovare stimoli e risorse per “fare al meglio il genitore”.
Le indicazioni veicolate dalle schede sono articolate in otto aree di sviluppo, differenti per ciascuna età, adatte a scattare una fotografia del proprio bambino, ma anche idonee a far sì che la famiglia, nella propria quotidianità, individui e metta in atto le attività indicate, che sviluppano le competenze target per ogni fase di sviluppo.
E se il bambino non raggiunge gli obiettivi o li raggiunge solo in parte?
Poco male, il pediatra di riferimento sarà il consulente che valuterà con la famiglia il quadro ed il conseguente profilo delle performance del bambino, e la necessità o meno di eseguire accertamenti o indagini. In sintesi, le schede risultano essere uno strumento che, se adeguatamente validato, rappresenta un passo verso una maggior consapevolezza genitoriale e una sfida a produrre cambiamenti positivi nei confronti della famiglia e del bambino, in armonia con le visite pediatriche di controllo.
Per esempio, proponendo al bambino di prendere un gioco il genitore stimola l’autonomia, l’autostima, l’attenzione, la coordinazione visivo-motoria, la comprensione contestuale e verbale, la memoria procedurale e la ricerca attiva. Stimolare solo l’area della comunicazione verbale chiedendo “vuoi questo gioco?” ed aspettando la risposta orale, risulterebbe riduttivo, in quanto verrebbe meno, nel bambino, la fase della ricerca attiva. Dare fiducia ad un bambino non è una cosa astratta; nel momento in cui si fa la richiesta di prendere un gioco, si permette al bambino di mettersi in relazione con lo spazio circostante. Ed è proprio grazie alla possibilità di andare a cercare il gioco che il bambino sente di essere in uno spazio sicuro; muoversi in uno spazio sicuro implica il pensiero precedente dei genitori che condividono con il bambino il luogo dove trovare i giochi. Se è il genitore a precedere il bambino, infatti, il bambino non mette in atto la propria capacità di organizzarsi, perdendo le competenze prima esplicitate. Strategie di base sono: non precedere il bambino, dare proposte per la costruzione di un modello operativo chiaro ed utilizzabile nella quotidianità, utilizzando le attività proposte nella Guida.
A casa propria, il genitore può considerare le proposte della Guida e inserire direttamente le proprie risposte alla prima scheda (flash), individuando le attività che non aveva ancora messo in atto, traendole direttamente dalla Guida stessa, per integrarle nella vita quotidiana. Al secondo flash il genitore vedrà, insieme al proprio pediatra, che conosce il bambino ed il suo sviluppo in itinere, il cambiamento, interagendo direttamente e, specialmente, sentendosi protagonista delle nuove strategie messe in atto.
Le strategie di base possono costituire un cambiamento nel bambino, proprio tra il 1° ed il 2° flash (Figura 3).
Figura 3. Esempio di scheda compilata con evidente miglioramento delle performances del bambino al secondo flash.
I segnali d’allarme suonano prima della campanella delle elementari, tra i 18 e i 36 mesi; è in questa fascia di età che i genitori devono prestare particolare ascolto allo sviluppo, domandandosi "il mio bambino è adeguato per la sua età?". Questo non tanto per confinare i progressi in uno schema rigido o generare ansie, quanto per dare al genitore una base per capire a cosa prestare attenzione.
Dare la possibilità di riflettere sui “punti deboli” per poter avviare delle strategie per “compensarli” esemplifica chiaramente il Progetto TANDEM, in quanto i genitori trovano nelle Guide la possibilità sia di soffermarsi, sia di avere indicazioni precise circa le proposte da attuare nella quotidianità.
A cura di:
L. Venturelli,1 M.M. Capasso,2 M.G. Cornelli3
1Pediatra, Bergamo - Responsabile Educazione alla Salute della SIPPS (Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale)
2Logopedista, Monza
3Psicomotricista psicologa, Sesto San Giovanni
Bibliografia di riferimento
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- Cornelli MG, Capasso MM, Venturelli L. Mille gradini e…l’attivazione dei Genitori. Atti XXIX Congresso Nazionale SIPPS, Venezia 14-17 settembre 2017.
- Il bambino nella sua famiglia. Guida pratica per i genitori. Sintesi InfoMedica, Milano, 2018.
- AA. VV. Studio osservazionale epidemiologico: Progetto Tandem. Atti XXX Congresso Nazionale SIPPS, Siracusa 6-10 giugno 2018.
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