FOCUS
La dengue, malattia d’importazione
Redazione On Medicine
La dengue è una malattia infettiva di origine virale trasmessa all'uomo da zanzare del genere Aedes (Fig. 1). La puntura di questi insetti può veicolare un arbovirus del quale sono stati identificati quattro diversi sierotipi: DENV-1, DENV-2, DENV-3 e DENV-4. La zanzara pungendo un individuo infettato dal virus ne diventa portatrice, e lo trasmette all’individuo che punge successivamente.
Diffusione
È la malattia più comune tra quelle trasmesse da arbovirus, con il riscontro di circa 96 milioni di casi sintomatici all'anno. L'incidenza a livello globale è quasi raddoppiata negli ultimi tre decenni e si prevede che continuerà a crescere soprattutto in Asia, Africa sub-sahariana e America Latina. Nei paesi dell’emisfero settentrionale, in particolare in Europa, si manifesta soprattutto come malattia di importazione, il cui incremento è dovuto all’aumentata frequenza di spostamenti di merci e soprattutto di persone. Negli Stati Uniti ha un impatto maggiore e sta diventando un problema di salute pubblica.
Quadro sintomatologico
Le infezioni da DENV presentano un'ampia gamma di manifestazioni. Nel 75% dei casi sono asintomatiche, oppure possono associarsi inizialmente a una febbre, anche elevata, che compare solitamente entro 5-6 giorni dalla puntura di zanzara; all’iperpiressia si possono associare forte cefalea, dolori attorno e dietro agli occhi, forti dolori muscolari e alle articolazioni, nausea e vomito. Circa 3 giorni dopo l’insorgenza della febbre possono comparire sintomi aspecifici come nausea, vomito, rash cutaneo, mialgia, artralgia, dolore retrorbitario, mal di testa e/o leucopenia.
La malattia può esitare in una forma grave nel 5% circa dei i pazienti, manifestandosi sotto forma di febbre emorragica. I soggetti maggiormente a rischio sono i bambini di età ≤1 anno, le donne in gravidanza e gli adulti di età ≥65 anni, così come gli individui che presentano criticità quali diabete, ipertensione, asma, coagulopatie, gastrite o ulcera peptica, malattie emolitiche, malattie epatiche croniche, malattie renali.
La malattia può esitare in una forma grave nel 5% circa dei i pazienti, manifestandosi sotto forma di febbre emorragica. I soggetti maggiormente a rischio sono i bambini di età ≤1 anno, le donne in gravidanza e gli adulti di età ≥65 anni, così come gli individui che presentano criticità quali diabete, ipertensione, asma, coagulopatie, gastrite o ulcera peptica, malattie emolitiche, malattie epatiche croniche, malattie renali.
Diagnosi
I medici devono rimanere vigili nel riconoscere e diagnosticare i pazienti affetti da dengue, perché il trattamento precoce rimane la pietra angolare per controllare la gravità della malattia. La diagnosi di sospetto viene effettuata in base ai sintomi; la malattia può essere confermata attraverso la ricerca del virus o di anticorpi specifici in campioni organici. I test di amplificazione degli acidi nucleici (NAAT) effettuati su siero, plasma o sangue intero rilevano l'RNA virale durante i primi 7 giorni di malattia con elevata sensibilità e specificità.
Trattamento
Non esiste un trattamento specifico per la dengue; nella maggior parte dei casi gli individui infetti guariscono completamente in due settimane attenendosi alle indicazioni fornite dal medico relativamente a riposo assoluto, uso di farmaci antipiretici al bisogno e assunzione regolare di liquidi per combattere la disidratazione. In qualche caso, stanchezza e depressione possono permanere anche per alcune settimane.
L’aver contratto la dengue protegge la persona solo contro il sierotipo di virus che l’ha causata ma non contro gli altri tre.
L’aver contratto la dengue protegge la persona solo contro il sierotipo di virus che l’ha causata ma non contro gli altri tre.
Misure di prevenzione
La misura preventiva più efficace contro la dengue consiste nell’evitare di entrare in contatto con le zanzare vettore del virus. Diventano quindi prioritarie pratiche come l’uso di repellenti, vestiti adeguati e protettivi, zanzariere e tende. Dato che le zanzare sono più attive nelle prime ore del mattino, è particolarmente importante utilizzare le protezioni in questa parte della giornata.
La conoscenza del virus e del suo meccanismo di azione sono aumentate solo in anni recenti, dopo che si è registrato un incremento della diffusione della malattia; attualmente sono allo studio una serie di vaccini.
Per ridurre il rischio di epidemie di dengue, il mezzo più efficace è la lotta sistematica e continuativa alla zanzara che funge da vettore della malattia agendo sull’ambiente ed effettuando vere e proprie campagne di disinfestazione. Nelle aree endemiche della dengue fattori ambientali come l’acqua stagnante, dove le zanzare depongono le uova, alloggi di scarsa qualità, mancanza di aria condizionata e fattori climatici aumentano il rischio di esposizione all’Aedes Egypti, il principale vettore responsabile della trasmissione del virus, o ad altre specie di zanzare.
La conoscenza del virus e del suo meccanismo di azione sono aumentate solo in anni recenti, dopo che si è registrato un incremento della diffusione della malattia; attualmente sono allo studio una serie di vaccini.
Per ridurre il rischio di epidemie di dengue, il mezzo più efficace è la lotta sistematica e continuativa alla zanzara che funge da vettore della malattia agendo sull’ambiente ed effettuando vere e proprie campagne di disinfestazione. Nelle aree endemiche della dengue fattori ambientali come l’acqua stagnante, dove le zanzare depongono le uova, alloggi di scarsa qualità, mancanza di aria condizionata e fattori climatici aumentano il rischio di esposizione all’Aedes Egypti, il principale vettore responsabile della trasmissione del virus, o ad altre specie di zanzare.
Bibliografia di riferimento
- Istituto Superiore di Sanità. Febbre dengue. EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica. https://www.epicentro.iss.it/febbre-dengue/ (ultimo accesso settembre 2023).
- Messina JP, Brady OJ, Golding N, et al. The current and future global distribution and population at risk of dengue. Nat Microbiol. 2019;4(9):1508–1515.
- Wilder-Smith A, Ooi E-E, Horstick O, Wills B. Dengue. Lancet. 2019;393(10169): 350–363.
- Wilder-Smith A. Risk of dengue in travelers: implications for dengue vaccination. Curr Infect Dis Rep. 2018;20(12):50.
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