FOCUS
Identità di genere: il ruolo dell’educatore sportivo
E. Covelli, A. Strano, S. Respizzi
Ha destato attenzione la dichiarazione spontanea di Paola Egonu, famosa pallavolista della nazionale italiana, sulla sua omosessualità. Ma è davvero tutto così spontaneo nel mondo sportivo? E, soprattutto, gli educatori sportivi sono disponibili ad affrontare tali tematiche nei loro allievi adolescenti? Per provare a dare una risposta a queste domande, ci siamo proposti di approfondire quanto pubblicato in letteratura scientifica.
La teoria di riferimento di questo studio è la psicologia cognitiva comportamentale, che si è sviluppata negli USA nel secondo dopoguerra dando importanza all’aspetto comportamentale “visibile”, causato da schemi cognitivi ripetitivi, talvolta negativi, dell’individuo. Così, il comportamento diventa un segnale o un sintomo di potenziali disfunzioni e sofferenze psico-fisiche (1). All’interno di tale ambito teorico, il concetto di identità è complesso e si riferisce all’equilibrio tra consapevolezza di sé ed evoluzione, per un funzionale adattamento sociale dell’individuo.
Identità oggettiva e soggettiva
Nell’ambito dell’attuale dibattito sulle teorie riguardo alla sessualità, l’identità sessuale viene da alcuni considerata come una struttura complessa che si articola in più componenti (3):
- il sesso biologico, determinato biologicamente e anatomicamente;
- l’identità di genere, ossia la percezione di sé e degli altri come maschio o femmina;
- il ruolo di genere, ovvero l’insieme di comportamenti socialmente accettati e coerenti con il genere a cui si appartiene, basati su norme culturali legate a una data epoca;
- l’orientamento sessuale, cioè l’attrazione affettiva ed erotica verso l’altro o il proprio sesso o entrambi.
Identità di genere
L’orientamento sessuale
Secondo le più recenti teorie, è importante riconoscere che il corpo non è semplicemente obbligato alle relazioni sociali, ma forma anche la base per queste relazioni e contribuisce alla loro creazione (4,5); questa è la premessa fondamentale che spinge a considerare le connessioni tra sessualità ed educazione fisica, tema controverso a causa di una latente omofobia che pervade questo ambito (8).
Sport e genere
Lo sport, cardine dello sviluppo dell’individuo
Educazione sportiva: le caratteristiche formative coinvolgono la figura dell’insegnante e dell’allenatore, i cui ruoli saranno quelli di creare un ambiente nel quale si analizzerà il rispetto delle regole, di sé, degli altri e dell’ambiente fisico; il gioco diviene elemento di scoperta nel quale interpretare ruoli e funzioni sociali.
Educazione come auto-esplorazione fisica: lo sport può essere elemento di conoscenza dei propri limiti ma anche scoperta delle proprie potenzialità; attraverso l’attività sportiva è possibile entrare in contatto ed accettare o promuovere la propria dimensione morfologica.
Educazione come “modellamento morfologico”: l’attività sportiva può portare a un modellamento morfologico e psicologico dell’individuo; lo sport coopera alla valorizzazione della forma estetica e migliora il modo con cui il soggetto si interfaccia a livello sociale, permettendo, tra l’altro, di abbattere resistenze psicologiche e potenziali disfunzioni.
Educazione come formazione del gruppo: lo sport è l’elemento base per la formazione e la costruzione del gruppo. Nello sport, la squadra costituisce l’input che permette all’individuo di trasformare la responsabilità soggettiva in collettiva; il passaggio da singolo a individuo, facente parte di un gruppo, crea un modello da imitare in modo positivo anche al di fuori del contesto sportivo. L’elaborazione dei valori di amicizia, relazione, collaborazione reciproca, rispetto per le regole, lealtà, riconoscimento dei ruoli, sono abilità che l’individuo può applicare a tutti i contesti di vita e fasi di crescita (8).
Nelle indicazioni nazionali degli “Obiettivi generali del processo formativo” viene chiaramente esposta quella che viene definita la “corporeità come valore”. Questo mette in luce come le scienze motorie, coadiuvate da altre discipline, possano favorire lo sviluppo positivo dell’individuo; in ambito psicopedagogico è stato messo in risalto come l’educazione motoria possa favorire approcci di tipo interdisciplinare con caratteristiche di tipo conoscitivo, emotivo ed espressivo (9).
Ruolo degli operatori di settore
Emergono, dalla letteratura scientifica, alcune “buone prassi” che riguardano lo sviluppo dell'identità e del concetto di sé fisico. In particolare, per migliorare il physical self-concept sembra molto utile (10):
- prestare attenzione alle diverse competenze fisiche e sportive dell'individuo, considerando l'allievo nella sua multidimensionalità;
- avere consapevolezza dell'influenza che hanno i media nell’elaborazione dell’individuo riguardo alla propria immagine corporea, sessuale ed estetica;
- cercare di non emettere giudizi, comprendendo e valorizzando ogni soggetto nella sua unicità e totalità;
- tenere presenti le modalità con cui l'individuo assegna le cause di successo o di fallimento in una specifica prestazione sportiva, aiutando l'individuo a riconoscere ed utilizzare positivamente le proprie risorse ed emozioni al fine di evitare che egli abbandoni l’attività fisica e/o sportiva.
Elisabetta Covelli
Analista Transazionale, Milano
Alberto Strano
Laureato in Scienze dell'attività motorie e sportive, Milano
Stefano Respizzi
Fisiatra e medico dello sport, Direttore del Dipartimento di riabilitazione, IRCCS Humanitas Research Hospital
Bibliografia
- Ellis A.W., Normality and Pathology in Cognitive Functions, Academic Press, London, 1982.
- Dettore D., Lambiase E., Fluidità sessuale, Alpes Italia, Roma, 2011.
- Rifelli G., Psicologia e psicopatologia della sessualità. Il Mulino, Bologna, 1998.
- Simonelli C., Psicologia dello sviluppo sessuale ed affettivo. Ed. Carocci, Roma, 2001.
- Coates e Cook, in: Disturbi dell’identità di genere, Raffaello Cortina, Milano, 2001.
- Butler J., La disfatta del genere, Meltemi, Roma, 2006.
- Shively M.G., De Cecco J.P., Components of Sexual Identity, Journal of Homosexuality, 3:41-48, N.Y., 1977.
- Carraro A., Lanza, M., Insegnare/Apprendere in educazione fisica: problemi e prospettive, Armando Editore, Roma, 2009.
- Obiettivi Generali del Processo Formativo (Indicazioni Nazionali – DL.59/2004 Allegato B).
- Gõni A., Gõni E., Educational support for enhancing physical self-perception, Lejona Vizcaya: University of the Basque Country Spain, 2008.
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