INTERVISTA
Intervista a Luigi Grazioli
Redazione On Medicine
Il dottor Luigi Grazioli è Direttore della 1ª Sezione di Radiologia del Dipartimento di Diagnostica per Immagini dell’A.O. Spedali Civili di Brescia. Con l’ausilio di alcuni suoi collaboratori, nel 2012, ha pubblicato il volume “La nuova frontiera dei m.d.c. in RM epatica”, diventato in pochi anni un vero e proprio riferimento per approfondire la conoscenza riguardo all’impiego dei mezzi di contrasto, in particolare nell’ambito della Risonanza Magnetica dell'area addomino-pelvica ed epatica. Il libro è stato anche tradotto in inglese e diffuso all’estero. A distanza di 7 anni il dottor Grazioli ha sentito la necessità di rivederlo, integrandolo con nuovi esempi e con le novità emerse in questi anni. Ne abbiamo parlato con lui nell' intervista che vi proponiamo a seguire.
Come è nata l’idea di realizzare la prima edizione del libro?
L’idea di fare una monografia “dedicata” all’utilizzo del mezzo di contrasto epatospecifico in Risonanza Magnetica è nata dal fatto che, a partire dal 2007, il gadoxetato disodico (Gd-EOB-DTPA disodico) è stato introdotto anche in Italia: questo prodotto dal 2007 presenta alcune peculiarità, diverse e molto più specifiche rispetto agli altri mezzi di contrasto. Dal suo utilizzo ne è derivata una grande esperienza, su migliaia di casi, che, nel 2012, è stata elaborata e riassunta in un documento che potesse aiutare i radiologi a interpretare al meglio le peculiarità di questa molecola e a ottimizzare il suo impiego per ricavarne informazioni utili relative allo studio del fegato. Il volume è stato particolarmente apprezzato perché molto ricco di esemplificazioni relative alle modalità di interpretazione delle immagini ottenute con questo specifico mezzo di contrasto.
Cosa l’ha spinta a realizzare una seconda edizione del volume, a distanza di sette anni?
Alcune situazioni, in termini di normativa e sicurezza, sono cambiate; recentemente le autorità competenti hanno bloccato l’utilizzo di mezzi di contrasto a struttura lineare per la risonanza magnetica, ad eccezione di due molecole: il gadobenato (BOPTA), che trova utilizzo solo nell’ambito della Risonanza Magnetica epatica, e l’EOB-DTPA, anch’esso specifico per il fegato e somministrabile in dose ridotta. Ciò ha reso necessario fare chiarezza su alcuni punti, per aiutare i clinici a fare le scelte migliori possibili.
In secondo luogo, in questi sette anni abbiamo assisito a una notevole evoluzione delle tecnologie associate alla Risonanza Magnetica: esistono oggi infatti nuove tecniche di acquisizione, intese come sequenze, che permettono di enfatizzare ancora di più le peculiarità di questo mezzo di contrasto.
Quali sono le novità della nuova edizione?
Sono stati inseriti parecchi nuovi esempi che enfatizzano il nuovo modo di acquisire l’imaging epatico, con nuove sequenze ultraveloci abbinate alla somministrazione a bolo di EOB-DTPA. Essi sono complementari, e non ridondanti, rispetto a quelli già presenti e consentiranno di familiarizzare ulteriormente con l’esperienza in tema di Risonanza Magnetica epatica con EOB-DTPA.
Inoltre, è aumentata la nostra conoscenza. Questo libro infatti raccoglie l’esperienza di oltre 8000 casi di studio della risonanza magnetica epatica, di cui siamo molto orgogliosi.
Un consiglio per la consultazione del libro?
Il libro non privilegia tanto il testo, quanto piuttosto le immagini esemplificative. È strutturato in modo didattico: un primo capitolo, che introduce le caratteristiche generali della molecola e la sua sicurezza d’uso; a seguire, esempi concreti riguardanti l’impiego dell’EOB-DTPA nello studio dinamico, nella fase parenchimale e in quella epatobiliare; nell’appendice, trovereta una copiosa raccolta di esempi specifici di dinamica, di fase epatobiliare e di fase escretoria. Il tutto presentato con un linguaggio semplice e accessibile a qualunque fruitore.
A chi può essere utile?
Allo specializzando o al neospecialista, perché trovano in quest’opera un’esperienza importante che potrà accompagnarli nella loro evoluzione professionale; per chi ha già esperienza, un utile confronto tra casi diversi che possono risultare preziosi per la loro peculiarità e per la testimonianza di oltre 10 anni di utilizzo di questo mezzo di contrasto e tecnica di imaging.
È ancora utile affidarsi a un mezzo di comunicazione tradizionale quale un libro?
La consultazione di un libro, a mio parere, rimane per certi aspetti unica, più incisiva, anche solo per l’atto pratico di consultarlo, girare le pagine, azioni che mettono in contatto chi usa questo strumento con chi l’ha realizzato.
È una nuova emozione, o ci ha fatto l’abitudine?
È sempre un’emozione legata a un’esperienza che rappresenta un cammino evolutivo che si arricchisce ogni giorno, con la speranza che possa essere sempre più utile al prossimo.
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