On Medicine

Anno XV, Numero 1 - marzo 2021

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INTERVISTA

Intervista a Vittoria Sesta

Redazione On Medicine

La giornata di uno specialista che svolge la propria attività in un ambulatorio di diabetologia è lunga e piena di impegni; vi è infatti una fitta schiera di pazienti che, spesso dopo una lunga attesa, affluiscono a questi Centri per ricevere le cure più indicate e fare i controlli di routine. Ce lo conferma la dottoressa Vittoria Sesta, diabetologa dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Siracusa.


Dottoressa Sesta, i pazienti in carico all’ambulatorio di diabetologia dell’ASP di Siracusa sono numerosissimi; riuscite comunque a seguirli in modo soddisfacente?


Facciamo del nostro meglio, ma siamo in pochi e questo comporta che talvolta non riusciamo a mantenere una comunicazione costante con il loro medico di medicina generale, cosa che consentirebbe di mantenere sotto controllo la compliance al trattamento e alle disposizioni relative allo stile di vita, che sono fondamentali in questa patologia.


Quando, secondo lei, il medico di medicina generale dovrebbe inviare un paziente che manifesta un diabete di tipo II a un ambulatorio specialistico come il suo?


Direi immediatamente; le terapie oggi a disposizione per questi pazienti sono numerose ed efficaci, e intraprenderle tempestivamente consente di allontanare il rischio della comparsa di complicanze.


Che rapporto si crea tra lei e i pazienti che segue?


Un buon rapporto, talvolta difficile se il paziente non segue le indicazioni date, altre volte di fiducia e collaborazione; pensi che ho pazienti che seguo da vent’anni.


Con che frequenza vedete i pazienti che avete in cura?


Una volta che il quadro glicemico si è stabilizzato, un paio di volte all’anno; per alcuni sarebbe necessaria una frequenza maggiore, ma non è facile riuscire ad avere un appuntamento.


Come imposta la comunicazione con il paziente?


Cerco di spiegare il vantaggio di tenere sotto controllo la malattia con i farmaci e con lo stile di vita. Per fare questo mi avvalgo anche di opuscoli e schede informative dedicati al paziente diabetico, che svolgono egregiamente il ruolo per cui vengono realizzati.


Che tipo di implementazione ritiene che le consentirebbe di ottimizzare il lavoro?


Senz’altro un aumento del personale dedicato, che consentirebbe a noi medici di ridurre l’affanno di sapere che fuori dall’ambulatorio c’è sempre la coda, e ai pazienti di ridurre i tempi di attesa per le visite.