APPROFONDIMENTI
Il diabete insipido
Redazione On Medicine
Il diabete insipido è una sindrome rara caratterizzata dall’escrezione di volumi abnormemente elevati di urine poco concentrate (poliuria) e da una sete eccessiva che porta all’introduzione di notevoli quantità di liquidi (polidipsia). Questa condizione è legata a disturbi vari lungo tutto l’asse che regola la quantità di acqua che si elimina con le urine (Fig. 1).
- il diabete insipido centrale, causato da un deficit dell’ormone che regola l’escrezione di acqua libera dai reni (ormone antidiuretico [ADH] o vasopressina) conseguente a disfunzioni dell'ipofisi e/o dell'ipotalamo; oppure secondario ad asportazione chirurgica dell'ipofisi (per tumori, traumi), a encefalite/meningite e ad altre patologie più rare;
- il diabete insipido nefrogenico, causato dalla refrattarietà renale all’azione dell’ADH, che può essere di origine familiare o acquisita a seguito di numerose patologie tra le quali ricordiamo le infezioni (pielonefrite), la malattia policistica del rene, la sarcoidosi.
Quadro clinico
Questo quadro può essere presente sin dalla prima infanzia o comparire a qualunque età, a seconda che si tratti di una forma congenita o acquisita. Per compensare le enormi perdite di liquido ed evitare di andare incontro a disidratazione l’organismo deve introdurre forti quantità di acqua; chi soffre di questa patologia è quindi costantemente afflitto da una sete intensa.
Diagnosi
Il riscontro di una bassa densità (osmolalità) urinaria aiuta a differenziare il diabete insipido dal diabete mellito.
La distinzione fra diabete insipido centrale e diabete insipido nefrogenico, invece, viene effettuata mediante la prova con desmopressina (DDAVP), un analogo sintetico dell'ormone antidiuretico: l’iniezione di tale sostanza provoca entro 60 minuti una riduzione del flusso urinario (con aumento dell’osmolalità urinaria) mentre non provoca alcuna variazione nel diabete insipido nefrogenico.
Terapia
Nel caso di diabete insipido nefrogenico, invece, è essenziale la cura della patologia renale o la sospensione dei farmaci nefrotossici.
Qualunque sia il tipo di diabete insipido e qualunque sia la terapia seguita, al paziente deve sempre essere garantito il libero accesso all’acqua.
La potomania
I soggetti affetti da questo disturbo non sono in grado di evitare di bere a meno che non vengano ostacolati: in tal caso, possono arrivare a dissetarsi bevendo la loro stessa urina.
Per distinguere il diabete insipido dalla potomania si deve spesso ricorrere ad alcune prove dinamiche come il test dell’assetamento. Tale prova consiste nella deprivazione idrica per circa 12 ore, durante la quale il paziente affetto da una polidipsia psicogena (potomania) comincerà a concentrare le urine, mentre il paziente affetto da diabete insipido continuerà ad avere un alto flusso urinario e una bassa densità urinaria.
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