APPROFONDIMENTI
Disgrafia: aumentare la consapevolezza per sfruttare le strategie di intervento
Redazione On Medicine
Come si valuta la disgrafia?
Leggibilità
- l'identificazione delle lettere può essere influenzata dal mancato rispetto delle forme convenzionali delle lettere, della dimensione relativa dei tratti che la compongono, da tratti mancanti o aggiuntivi, da un errato orientamento o curvatura dei tratti;
- la leggibilità delle parole può essere influenzata da errate spaziature di lettere e tra lettere (troppo lontane o, viceversa, sovrapposte) o da altezze anomale;
- la produzione di frasi può essere influenzata da un problema di spaziatura tra le parole e tra le righe, dall'incapacità di scrivere in linea retta o di rimanere aderenti ai margini del foglio.
Processo di scrittura
Diagnosi
I numerosi test diagnostici oggi disponibili prendono in considerazione la leggibilità della traccia scritta per stabilire un punteggio di qualità e valutano l'efficienza del processo di scrittura a mano contando il numero di lettere scritte in un dato tempo. Possono essere utilizzati anche strumenti meno specifici per valutare le abilità manuali dei bambini con disgrafia, allo scopo di determinare se questo disturbo derivi da un deficit nell'integrazione visuo-motoria o nelle capacità di coordinazione motoria.
Strategie di intervento
Sebbene non esista un metodo universalmente riconosciuto come gold standard, la stragrande maggioranza delle strategie riabilitative si concentra sulla componente grafo-motoria della scrittura a mano. I bambini con disgrafia hanno una forte avversione per la scrittura, con conseguente abbassamento dell’autostima. Pertanto, i terapeuti devono dare loro esercizi molto semplici, concentrandosi sugli elementi base del tratto, per decondizionare dagli automatismi disfunzionali precedentemente appresi. Gli esercizi grafo-motori possono gradualmente diventare più complessi, a seconda dell’età e delle possibili prestazioni del bambino, portando infine alla pratica della scrittura vera e propria.
In questo ambito, il nostro Paese è all’avanguardia grazie agli studi intrapresi negli ultimi vent’anni dalla dottoressa Alessandra Venturelli, specialista in pedagogia, grafoanalista e fondatrice del metodo che porta il suo nome.
Come è nato il metodo Venturelli
Sulla base di queste prime considerazioni, la dottoressa Venturelli intraprese uno studio di pedagogia sperimentale in una classe prima di scuola elementare, proponendo attività didattiche innovative nel corso di un intero anno scolastico per facilitare l’apprendimento della scrittura a mano e sottoponendo le stesse prove iniziali e finali anche a un gruppo di controllo.
Al termine di questa esperienza, la fondatrice del metodo si rese conto che, utilizzando tecniche di rieducazione della scrittura adattate alle esigenze di bambini di sei anni nel corso della classe prima, era possibile prevenire buona parte di queste difficoltà. Si dedicò così alla pedagogia sperimentale coinvolgendo, oltre alla scuola primaria, anche la scuola dell’infanzia e l’asilo nido, per creare un approccio coerente e unitario che potesse accompagnare i bambini nel loro sviluppo, sulla base dei loro bisogni individuali e in maniera trasversale in tutte le aree di apprendimento. Questo percorso graduale e sistematico ha coinvolto nella ricerca ad oggi centinaia di alunni, portando ad affinare sempre più i criteri metodologici, le strategie pedagogico-didattiche e le tecniche alla base di questo metodo.
La rieducazione della scrittura
Il percorso rieducativo secondo il metodo Venturelli
Il percorso di rieducazione può dirsi concluso quando un bambino scrive bene in autonomia e in ogni situazione, a casa e a scuola, in modo ben leggibile, ordinato e con velocità adeguata alla sua età. Va detto che non tutti i bambini disgrafici riescono a raggiungere pienamente quest’ultimo obiettivo se si è in presenza di particolari deficit biologici; anche in questi casi, tuttavia, questo percorso assicura di sviluppare al massimo grado le risorse di ogni individuo, portando a significativi miglioramenti grafo-motori rispetto ai livelli iniziali. Queste competenze getteranno le basi dei successivi apprendimenti, dello sviluppo della personalità e delle possibilità di esprimersi e di realizzarsi compiutamente negli anni futuri.
Applicazione e sviluppi del metodo Venturelli
La fondatrice del metodo mette a disposizione degli insegnanti e dei professionisti i frutti degli studi e dell’esperienza maturata sul campo per dare loro la possibilità di applicarli pienamente nella propria pratica quotidiana. Si parte dalla conoscenza dei concetti di base attraverso una formazione teorica fino all’applicazione di tecniche e all’esecuzione di attività didattiche, mediante laboratori esperienziali e interventi di consulenza in classe di supporto agli insegnanti, soprattutto con gli alunni che presentano maggiori difficoltà.
Sulla base delle diverse applicazioni del metodo è stato sviluppato un copioso supporto bibliografico e di materiale didattico che consente agli insegnanti, alle scuole e alle famiglie di trovare risposte e aiuti concreti per preparare e avviare alla scrittura ogni bambino, a seconda dell’età evolutiva e dei bisogni specifici di ciascuno, per far sorgere il piacere di scrivere con facilità, esprimendo il proprio potenziale creativo.
La diffusione del metodo ha spinto i suoi sostenitori a fondare l’Associazione Italiana Disgrafie (AID), associazione culturale senza fini di lucro che ha lo scopo di promuovere la divulgazione, la ricerca e gli studi relativi all’apprendimento della scrittura e alle difficoltà grafo-motorie, oltre che alle possibilità di rieducazione della scrittura. L’associazione organizza e promuove attività di informazione al fine di promuovere una maggiore attenzione ai bisogni dei bambini e dei ragazzi di oggi, particolarmente per quanto riguarda l’apprendimento della scrittura, ma anche per il loro ottimale sviluppo senso-motorio, emotivo e cognitivo.
Una scolara della classe prima di scuola primaria si esercita a scrivere la lettera "i" in corsivo alla lavagna, per acquisire padronanza della sequenza di movimenti che formano la lettera.
Fonti di riferimento
- Biotteau M et al. Developmental coordination disorder and dysgraphia: signs and symptoms, diagnosis, and rehabilitation. Neuropsychiatric Disease and Treatment 2019:15 1873-85.
- https://metodoventurelli.net
- https://associazioneitalianadisgrafie.it
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